venerdì 15 luglio 2011

Recensione Civilization 5


Ad opera del grande stratega Sid Meier approda sugli scaffali videoludici mondiali, il 21 settembre 2010, Civilization V. E' il quinto capitolo della famosissima serie strategica/gestionale nella quale dobbiamo portare la nostra civiltà dagli albori dell'umanità, fino alla conquista dello spazio.
Civilization V però ci mette di fronte a qualcosa di diverso ed innovativo, certo è sempre organizzato sul piano strategico a turni...ma rispetto agli altri capitoli anche il quarto molto più recente rispetto ai primi 3; vi è stato un enorme salto di qualità. Partendo dalle banalità grafiche che non contano in un gioco strategico. La grafica notevolmente migliorata si avverte dai contorni più tondeggianti, mari limpidi, ombre più definite e maggiore realismo nei paesaggi allontanandosi un po' dallo stile "cartoon" dei primi capitoli. C'è da dire però che il comparto grafico è stato un po' troppo appesantito, andando avanti col gioco, scoprendo nuove aree i periodi di caricamento saranno sempre più lenti. Ciò accade soprattutto ai computer meno potenti. Gli sviluppatori però hanno pensato di adottare un secondo tipo di visuale che potrà essere attivata dal giocatore, una visuale stilizzata con vista dall'alto (stile Civilization 1-2) con tutte le città ovviamente, le risorse e le truppe contrassegnate da vari simboli. Le novità di civilization però non finiscono qui. Passiamo ora dunque a quelli che sono gli aspetti che fanno di questo titolo uno dei migliori strategici di sempre. In primo luogo c'è il numero di leader selezionabili nettamente aumentato, ognuno con le sue abilità e truppe speciali. Per esempio, Bismark, dell'Impero Germanico è l'unico in grado di possedere i Panzer e i Lanzichenecchi e in più quando si sconfigge un'unità di barbari c'è una possibilità su due che essa si unisca al tuo impero e che il giocatore guadagni 25 monete d'oro.
Il sistema di combattimento è curatissimo, adesso oltre alla componente del terreno favorevole/sfavorevole, bisognerà stare attenti a come si disporranno le truppe senza bloccare il passaggio ad altre o evitare attacchi sui fianchi. Novità rilevante che aumenta la varietà del gioco è la presenza delle città stato. Oltre alle altre civiltà quindi, incontreremo città indipendenti con cui (in base al grado di influenza) potremmo essere amici offrendo truppe, denaro o aiutando in battaglie; o nemici, sconfinando i loro territori per molto tempo. Rivista anche la meccanica delle costruzione delle strade, molto più curata e molto più puntata alla strategia di organizzazione del giocatore, quindi non più un semplice click ma un accurato studio del territorio. Le meccaniche di combattimento vantano anche per la prima volta della possibilità di attacco da parte della città, in caso di assenza di truppe di difesa per esempio. Il gioco non finisce mai di stupire date le migliaia di strategie, ci vorrebbero di sicuro altre recensioni per descrivere il tutto. Potremo adottare vie diplomatiche, di ricerca, di conquista, espansione ecc. Insomma in base ai piani che un giocatore costruisce fin dall'inizio della sua partita.
Grafica: 7.5 notevolmente migliorata rispetto al predecessore, penalizzata dalla troppa pesantezza che può dare problemi ai computer poco potenti
Varietà: 10 lo scrivo in grassetto per sottolineare l'estrema varietà di questo titolo, contando sia delle migliaia di strategie e del comparto multiplayer.
Innovazione: 8 Città che possono attaccare, più cura nell'organizzazione delle truppe e delle strade, più risorse e tipi di terreno, meraviglie naturali...solo un po' di civiltà nuove in più non avrebbe guastato
Sonoro: 6.5 Si adatta a seconda del periodo storico...ma non sono comunque sonorità degne di nota
Longevità: 8.5/9 Durata elevata, soprattutto se con grosse mappe e alte difficoltà; il gioco può durare parecchie ore.
Globale: 9 Il massimo che uno strategico possa offrire, il perfetto mix di logica/strategia/organizzazione e un tocco di grafica realistica.

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